Sto accasciata sul frigorifero e guardo in fondo alla stanza Ziggy Stardust ad occhi sbarrati, come in ogni mattina della mia vita, che mi fissa.
I suoi occhi diversi conoscono i segreti delle stelle e me li hanno regalati, conoscono le galassie infinite della ribellione e della voglia di ballare, il desiderio di milioni di noi e il nostro rossetto sbavato. Stupide piccolezze come la rivoluzione, nessun genere sessuale e il modo in cui bevo il cappuccino e il battito del mio cuore impazzito quando qualcuno mi telefona, l’affanno e il terrore di rispondere.
Stamattina però non ci sono stelle e nemmeno segreti, c’è solo un dolore lancinante a la sua voce che mi morde le viscere e mi ricorda quel giorno in cui siamo volate a Londra ad ammirare fazzoletti sporchi dei suoi baci dentro a una teca, le chiavi di casa sua, le sue scarpe sporche di mondo. Quel giorno in cui a sorpresa, con la sua faccia arrotolata sottobraccio sono stata chiesta in moglie a Piccadilly Circus e s’è squarciato il cielo per la meraviglia e l’amore, con la sua benedizione.
Per questo stamattina sto accasciata al frigorifero e fisso Ziggy Stardust ad occhi sbarrati e sento che mi fa male tutto, anche quello che non ho: David Bowie è morto e se mi telefonasse sono sicura risponderei, senza affanno e senza terrore gli chiederei “Cesare il mio gatto t’è già salito sulla faccia? E’ morbido e profuma, prenditi cura di lui, gli piace tanto sentirti cantare“.
irene
Gennaio 11, 2016Non ero fan accanita di Bowie, diciamo che io mi fisso sulle cose e sui personaggi ma dopo un po’ li lascio andare. E così è stato con Bowie. C’era stato un mese intero in cui almeno 4 o 5 volte al giorno ascoltavo “Life on Mars” e ancora prima “Under Pressure”… poi qualche giorno fa ho voluto vincere una scommessa con me stessa e vedere fino alla fine “I ragazzi dello zoo di Berlino”, un’impresa per una siringofobica come me… ma ce l’ho fatta e quel film non sarebbe quello che è se in ogni scena anche in sottofondo non fosse presente il Duca Bianco… e oggi ho saputo che non c’è più…